Ponte Morandi: chiesti 18 anni e 6 mesi per l'ex ad di Autostrade Castellucci

Scritto il 14/10/2025
da agi

AGI - L'accusa ha chiesto 18 anni e 6 mesi di reclusione per l'ex amministratore delegato di Autostrade per l'Italia, Giovanni Castellucci, nell'ambito del processo per il crollo di ponte Morandi, viadotto crollato il 14 agosto di 7 anni fa. Nel disastro persero la vita 43 persone.

La richiesta è arrivata dal pm Walter Cotugno. Rivolgendosi ai giudici, Cotugno ha sottolineato che "per Castellucci troviamo un'enciclopedia di elementi a suo carico. Per vent'anni continue scelte a sfavore della sicurezza, non solo del Morandi".

Per la strage sono in tutto 57 gli imputati. Secondo l'accusa, tutto è stato fatto per "profitto, benefit personali, prestigio, perché gli piaceva fare il manager rampante che tutti idolatravano, che garantiva agli azionisti profitti enormi e gestendo Autostrade come la gallina dalle uova d'oro".

Quanto richiesto dai pm Cotugno e Airoldi nei confronti di Castellucci è "la richiesta massima per gli elementi di gravita' contro di lui". Con questo passaggio si è chiusa oggi l'ultima parte della requisitoria della procura di Genova iniziata lo scorso giugno. Castellucci è attualmente detenuto nel carcere di Opera, dopo la condanna definitiva a sei anni per la strage di Avellino. 

Tra le altre richieste di pena per il disastro del Morandi, figurano i 12 anni e 8 mesi per Riccardo Mollo, ex direttore generale Aspi; 10 anni per un funzionario ministeriale, Mauro Coletta, capo Direzione generale per il controllo sulle concessioni autostradali al Mit. E, ancora, Carmine Testa, responsabile dell'ufficio ispettivo territoriale di Genova del ministero dei Trasporti, per il quale sono stati chiesti 9 anni di reclusione.

Dieci anni è la richiesta sia per Carlo Casini, responsabile ufficio sorveglianza 1 tronco Spea, sia per Massimo Meliani, responsabile ufficio opere d'arte direzione 1, 2, 3 e 9 tronco Aspi. Otto anni è invece quanto l'accusa chiede per Antonio Brencich, docente universitario, consulente del comitato del Provveditorato alle opere pubbliche di Liguria e Piemonte chiamato a valutare il progetto di ristrutturazione tiranti presentato da Autostrade. Per l'ex ad di Spea, Antonino Galatà, sono stati chiesti 7 anni di reclusione.