All'inizio sono state le colonie estive degli anni Sessanta per fronteggiare l'emarginazione sociale. Oggi è un pacchetto da oltre 72 milioni di euro che A2A mette a disposizione ogni anno per i propri dipendenti: dall'asilo nido, al supporto economico ai neo genitori di oltre 3mila euro all'anno fino ai 3 anni di età per ogni figlio che lo accompagna (a scalare) poi fino alla maggiore età, per arrivare all'azionariato diffuso che ha coinvolto - e convinto - oltre 11mila dipendenti, ben l'86% di chi ne aveva diritto. Se c'è un concetto che Mauro Ghilardi, direttore People & Transformation di A2A, ha voluto che restasse impresso durante l'evento "WelLfare. Il Welfare fa davvero bene", è "struttura". Perché, nel tempo dei bonus spot e dei benefit occasionali, A2A ha da anni scelto un'altra via che fa scuola: quella della programmazione, della continuità e della responsabilità sociale di impresa. Il sistema illustrato ieri destina oltre 72 milioni di euro all'anno al benessere dei suoi quasi 15.000 dipendenti. Nello specifico si tratta di 10 milioni per il cosiddetto piano Life Caring di supporto alla genitorialità, 5,3 per il Life Sharing ovvero l'azionariato diffuso, 18 milioni per altri servizi tra cui va evidenziato il progetto "case ai lavoratori" (30 case del Comune ristrutturate per essere assegnate a canone concordato nel 2026 a dipendenti di Amsa e Unareti), l'assistenza sanitaria integrativa, quella psicologica e recentemente anche una serie di iniziative per sostenere la lotta alle dipendenze, oltre a ulteriori 39 milioni nei premi di produttività. Un investimento, dunque non solo economico ma sulla persona, accompagnandola nel tempo, dalla nascita di un figlio alla costruzione di un patrimonio, fino al sostegno psicologico e sociale nella terza età. Non manca lo smart working, che può oscillare dal 20% al 60% in base alle esigenze personali. Il tutto condiviso con le organizzazioni sindacali. "La disponibilità e l'accessibilità dei servizi incidono sempre di più sulla qualità della vita - ha commentato Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2A - L'impegno del Gruppo per il benessere dei dipendenti è cresciuto negli anni ed è diventato centrale nella nostra strategia, fino a diventare un modello di riferimento nel nostro ambito industriale. Ne è esempio il piano da 120 milioni al 2035 per sostenere i nostri colleghi nei loro progetti di genitorialità. Di fronte ai cambiamenti socio-demografici in atto, i sistemi di welfare possono diventare laboratori di innovazione in grado di attivare alleanze tra pubblico e privato".
"Siamo la prima life company a presentare un piano di incentivazione per i dipendenti", ha fatto notare il presidente di A2A, Roberto Tasca ponendo l'accento su una tra le ultime importanti iniziative, ovvero il Piano di Azionariato Diffuso. La prima fase ha visto un'adesione eccezionale con oltre 11 mila dipendenti che hanno ricevuto l'equivalente di 500 euro in azioni gratuite. In autunno partirà la seconda fase: tutti i dipendenti potranno acquistare azioni di A2A ricevendone ulteriori gratuitamente con una premialità inversa rispetto al proprio inquadramento contrattuale per favorire chi ha le retribuzioni più basse: 1 azione gratuita ogni azione acquistata per gli operai, 1 gratuita ogni 3 per quadri e impiegati, 1 azione gratis ogni 5 acquistate per i dirigenti. "Oggi il Gruppo è tra le prime aziende del Paese ad avere attivato questo programma con 5,3 milioni di euro che cresceranno ancora nella fase successiva. Oltre a coinvolgere i nostri colleghi nel percorso di crescita della società, rappresenta anche una leva di educazione finanziaria rispetto all'impiego delle proprie risorse economiche. Le quasi 11mila adesioni ci confermano l'importanza dell'investimento fatto e l'elevato livello di affiliazione dei dipendenti", ha concluso.