I pro Pal al Maggio Fiorentino. Striscioni sul palco: "Mai più genocidi"

Scritto il 14/10/2025
da Massimo Balsamo

Applausi e dissenso al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino. Il regista Mario Martone: "Verdi ci parla del suo tempo. C'è un popolo che soffre e non può non farci pensare a quello che succede al popolo palestinese"

Domenica è andata in scena la prima del Macbeth di Giuseppe Verdi, diretto da Mario Martone con le scenografie di Mimmo Paladino, al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino. Durante l’esecuzione del coro “Patria oppressa”, sullo sfondo sono state proiettate immagini in bianco e nero che evocavano scenari di distruzione, richiamando in particolare le devastazioni nella Striscia di Gaza.

Ma non solo. Al termine dello spettacolo, sul palco sono salite le maestranze del teatro esponendo striscioni con le scritte: “Mai più vittime innocenti", "Mai più genocidi, "Mai più massacri”, accompagnati da bandiere palestinesi e ucraine. Secondo quanto riportato da diversi media e commenti in rete, la scena ha suscitato applausi convinti ma anche alcune manifestazioni di dissenso tra il pubblico.

Nei giorni precedenti la prima, Martone aveva dato una lettura politica del capolavoro di Verdi. Il regista aveva descritto così il proprio approccio all’opera: “Questo spettacolo è da un lato un viaggio interiore nella psiche di un uomo e sua moglie, dall’altro una manifestazione scenica delle forze che li manovrano, attraverso la presenza delle streghe. Per questo Macbeth è un manuale. Verdi ci parla dal suo tempo. C’è il popolo che soffre per la guerra e la violenza – le parole del regista campano – dunque il coro ci ricorda la patria oppressa e non può non farci pensare a quello che succede al popolo palestinese. Un’opera come questa è eterna”.

Ricordiamo che non è il primo episodio. Lo scorso 19 settembre, in occasione dell’ultima replica di “Les pecheurs de perles” di Bizet, gli artisti e i lavoratori del Maggio avevano aderito allo sciopero della Cgil in solidarietà alla Global Sumud Flotilla diretta verso Gaza.