Ciclone Mamdani. L'anti-Trump si prende New York e provoca il tycoon: "So che ci guardi. Alza il volume"

Scritto il 06/11/2025
da Valeria Robecco

Ha vinto con un'agenda contro il carovita. Ma non potrà mai essere presidente

Zohran Mamdani è il nuovo sindaco di New York. Il primo musulmano, il primo di origine sud-asiatica e il primo millennial ad ottenere le chiavi di City Hall in un'elezione che ha richiamato alle urne oltre due milioni di cittadini, la più alta affluenza dal 1993 (quando vinse il repubblicano Rudy Giuliani). Il 34enne nato in Uganda da genitori indiani e naturalizzato americano ha ottenuto - con il 97,9% dei voti scrutinati - il 50,3% contro il 41,5% del candidato indipendente Andrew Cuomo e il 7,1% del repubblicano Curtis A. Sliwa. A conquistare i newyorkesi la sua agenda concentrata sulla lotta all'aumento folle dei prezzi nella metropoli, il controllo degli affitti, l'aumento delle tasse per i ricchi e del salario minimo, l'assistenza all'infanzia e gli autobus gratuiti. "Ieri sera abbiamo fatto la storia. Sono orgoglioso di essere qui come sindaco eletto della più grande città al mondo", ha detto Mamdani parlando ai cittadini dopo la vittoria. "Il primo gennaio, quando si celebra l'inaugurazione della nuova amministrazione, celebriamo anche una nuova era per la nostra città, un'era in cui tutti ci sentiremo coinvolti". Ha promesso di essere "il sindaco di tutti, anche per gli ebrei che hanno votato per noi e quelli che non lo hanno fatto. La mia responsabilità è verso 8,5 milioni di newyorkesi". E assicurato che "la poesia della campagna elettorale potrà essere giunta al termine, ma la bella prosa del governo è appena iniziata". Riguardo agli avversari, ha detto che "ciò che spaventa i repubblicani di tutto il Paese è il fatto che realizzeremo effettivamente questo programma, e il contrasto è qualcosa che non possono sopportare di vedere".

Nelle prime parole a caldo dopo il voto, il primo cittadino eletto della Grande Mela ha lanciato un duro attacco al presidente Usa, dicendo che la sua vittoria mostra la strada per "sconfiggere" il tycoon. "Se qualcuno può mostrare a una nazione tradita da Donald Trump come sconfiggerlo, quella è la città che lo ha visto nascere - Trump, so che stai guardando, ho quattro parole per te: alza il volume (turn the volume up)". All'indomani, ha fatto sapere che la Casa Bianca non lo ha contattato per congratularsi, ma continua a "essere interessato a parlare con il presidente su come possiamo lavorare insieme per New York". Impegnandosi a rendere la Grande Mela una città economicamente più accessibile e non riservata solo ai miliardari e a quella Wall Street che fin da subito lo ha guardato con sospetto, dopo la vittoria ha tuttavia teso la mano a Jamie Dimon, l'amministratore delegato di JP Morgan, simbolo di quella industria finanziaria che domina Nyc ed è responsabile di buona parte del suo Pil. Mentre riguardo gli agenti federali dell'immigrazione che effettuano raid contro i clandestini su richiesta di Washington, ha ribadito il messaggio "agli agenti dell'Ice è che tutti saranno tenuti a rispettare gli stessi standard di legge. Se viene violata, bisogna esserne ritenuti responsabili". Mamdani entrerà ufficialmente in carica alla mezzanotte del primo gennaio, raccogliendo il testimone da Eric Adams, e con la sua vittoria i democratici sognano di aver trovato un nuovo Barack Obama in grado di galvanizzare gli elettori. Ma a differenza sua, Mamdani non può essere eletto alla Casa Bianca: la costituzione americana stabilisce infatti all'articolo 2 che solo i cittadini nati negli Stati Uniti possano essere presidenti, e il socialista democratico è nato a Kampala, in Uganda, e naturalizzato nel 2018.

Tra i grandi sostenitori del sindaco ci sono i dem dell'ala più a sinistra del partito, a partire dalla deputata Alexandria Ocasio-Cortez. "Trump ha minacciato New York ma i newyorkesi si sono uniti e gli hanno detto: tu non ci minacci - ha sottolineato Aoc celebrando la vittoria di Mamdani - Noi ci opporremo ai bulli e ai delinquenti della Casa Bianca". Per il senatore del Vermont Bernie Sanders, la vittoria del socialista Zohran nella città icona del capitalismo costituisce "uno dei più grandi sconvolgimenti politici della storia moderna americana".