Meazza, fatto il rogito. Ma la procura rovina la festa ai club

Scritto il 06/11/2025
da Chiara Campo

Inchiesta per turbativa d'asta, Scaroni minimizza. "Un venticello, ora un nuovo stadio simbolo"

É stata una telenovela lunga 6 anni e con (tanti) colpi di scena, non ultimo la "bomba" dell'inchiesta aperta dai pm per turbativa d'asta sganciata ieri, ma intanto Milan e Inter festeggiano. Da mezzogiorno e qualche minuto di ieri il Comune ha ceduto dopo 90 anni la proprietà di San Siro ai club insieme alle aree limitrofe per il progetto del nuovo stadio e della cittadella commerciale e dell'intrattenimento da 1,2 miliardi. La riunione per il rogito nello studio del notaio Filippo Zabban è iniziata quasi all'alba e si è chiusa 5/6 ore dopo con la nota stringata di Palazzo Marino che annuncia la firma e quella congiunta dei club che promette "un nuovo impianto di livello mondiale che risponderà ai più alti standard internazionali e diventerà una nuova icona architettonica per la città". Il nuovo stadio e l'intervento di rigenerazione urbana "rappresentano un nuovo capitolo per Milano e i club - sottolineano -. L'importante traguardo riflette le ambizioni condivise dai club e dalle proprietà, RedBird e fondi gestiti da Oaktree, per un successo sportivo a lungo termine e un investimento che permetterà di creare valore a supporto della crescita sostenibile delle società". Il prezzo è di 197 milioni, con uno "sconto" di 22 per la ricostruzione del tunnel Patroclo (12 milioni) e la bonifica di terreni a verde (9,6 milioni). La prima rata ci circa 100 milioni è stata versata contestualmente. E l'accordo prevede la presentazione del piano di fattibilità entro 9 mesi. I club hanno arruolato l'archistar Norman Foster e David Manica che hanno già progettato insieme il nuovo Wembley Stadium a Londra. E ricordano che accanto allo stadio "sorgerà un nuovo polo di eccellenza che rifletterà la vocazione sportiva e culturale del quartiere e dell'intera città, rigenerando uno spazio urbano nel segno di innovazione, sostenibilità e accessibilità". L'operazione, "perfezionata tramite la Stadio San Siro spa", società veicolo creata e preceduta da altre tre, è supportata da un finanziamento disposto da Goldman Sachs e J.P. Morgan in qualità di coordinatori principali, insieme ai partner bancari dei club, Banco Bpm e Bper Banca".

"Le cose belle richiedono sempre tempo" sorride all'uscita dal notaio il presidente del Milan Paolo Scaroni, che si è battuto dal 2019 per arrivare al traguardo. Un lungo viaggio segnato dalla nascita di Comitati salva Meazza, dibattito pubblico, paletti dei partiti, ricorsi, minacce di dimissioni del sindaco Sala fino a via libera del Consiglio comunale la notte tra il 29 e 30 settembre, da cui la maggioranza è uscita con le ossa rotte. Una corsa contro il tempo: il passaggio ai privati era necessario per evitare che il 10 novembre la soprintendenza aprisse d'ufficio la procedura per il vincolo sul secondo anello del Meazza. I club salveranno e rifunzionalizzeranno solo il 9% della struttura. Per i comitati il vincolo sarebbe già scattato e l'11 il Tar si esprimerà nel merito ma a questo punto sembra fuori tempo massimo. Nel contratto è inserito uno "scudo penale" chiesto da Inter e Milan, se un'azione penale dovesse insorgere nei primi 9 mesi entrambe le parti avrebbero diritto di recedere con restituzione della somma pagata. Suona tanto più provvidenziale visto il faro acceso dalla Procura. Scaroni al termine dell'assemblea dei soci del Milan sull'inchiesta minimizza: "Mi sembra astronomicamente lontano da una tempesta giudiziaria, non siamo neanche ad un venticello. Di fronte a un cittadino che si lamenta perché la procedura di gara non è stata di sua soddisfazione, la Procura indaga per capire se è fondata su fatti concreti. La mia preoccupazione è pressochè nulla. Mi preoccupa invece che oggi abbiamo messo la prima pietra ma l'iter sarà lungo. Ci saranno tante salitone e ostacoli ma sono fiducioso". Durante il cantiere "non cambierà la capienza del Meazza e cercheremo di costruire recando il minor danno alla città, ai nostri vicini e a noi stessi". Il piano b a San Donato su cui il Milan ha investito 40 milioni "ha creato un campanello d'allarme, ha accelerato la posizione di Milano su San Siro" anche se "siamo andati molto avanti col progetto e faceva fatica a trovare giustificazione economica uno stadio solo rossonero, era al limite. Poi saremmo andati avanti lo stesso" senza il San Siro bis, dice. Una casa solo del Milan "ci sarebbe piaciuta, ma alla fine conviviamo con l'Inter da 70 anni e funziona". Il nuovo stadio avrà 71.500 posti (13.500 premium), altezza 52 metri, struttura con due anelli incrociati e inclinati a 37 gradi. Il 6 febbraio San Siro ospiterà la cerimonia delle Olimpiadi e per Sala sarà "anche un tributo al Meazza". Nel 2026 compirà cento anni di onorata carriera, ma gliene restano 4 o 5 davanti. "Ci auguriamo di avere lo stadio pronto per la stagione 2030/31. Certamente deve essere pronto per gli Europei 2032, vogliamo che Milano si candidi per essere una delle sedi principali" afferma Scaroni. Il presidente dell'Inter Beppe Marotta ieri al Meazza premetta che "è uno stadio che e stato contenitore di grandi valori e emozioni ma ha fatto il suo tempo. Oggi è una giornata storica per i club e l'Italia, creeremo uno stadio nuovo che risponde a standard di modernità, accoglienza, sicurezza e garantità anni solidi alle società".

Chiara Campo