Addio ad Angelo Valente, leggenda della kickboxing: allenò Vieri, Elisabetta Canalis e Sfera Ebbasta

Scritto il 14/10/2025
da Roberta Damiata

Quattro volte campione del mondo e figura di riferimento negli sport da combattimento italiani, era malato dal 2015

È morto a Milano, all’età di 51 anni, Angelo Valente, quattro volte campione del mondo di kickboxing e figura simbolo degli sport da combattimento in Italia. Combatteva da dieci anni contro una malattia che non gli aveva mai tolto né la grinta né il sorriso. Fino all’ultimo, ha affrontato la vita con lo stesso spirito con cui saliva sul ring: coraggioso, determinato e generoso.

Una carriera da campione

Valente è stato un atleta eccezionale, capace di conquistare numerosi titoli italiani in discipline come kickboxing, savate e full contact. Nel 2006 aveva anche disputato, e vinto, due match da professionista nel pugilato, nei pesi medi. Ma non è stato solo un grande sportivo: è stato un ambasciatore degli sport da combattimento, capace di portarli fuori dai palazzetti di nicchia e renderli popolari anche tra il grande pubblico.

Negli anni Duemila, i suoi match nei galà “Kickboxing Superstar” riempivano il Palalido di Milano, attirando migliaia di persone. Nel 2024 era stato insignito della Palma di bronzo al merito tecnico del CONI, un riconoscimento alla sua carriera di allenatore e al suo impegno nella promozione della disciplina in Italia e in Europa.

Kick and Punch: la palestra dove lo sport era per tutti

Dopo la carriera agonistica, Angelo Valente aveva fondato la palestra Kick and Punch a Pieve Emanuele, alle porte di Milano. Non era solo un centro sportivo, ma un vero e proprio luogo di incontro, dove si allenavano fianco a fianco campioni, giovani promesse, ragazzi con disabilità, vip e persone comuni.

Tra i volti noti che hanno frequentato la sua palestra ci sono Christian Vieri, Paolo Maldini, il giovane talento Francesco Camarda, ma anche personalità dello spettacolo come il rapper Sfera Ebbasta, l’attore Andrea Pucci e l’attrice e modella Elisabetta Canalis. Proprio grazie a Valente, la Canalis era arrivata a salire sul ring per due incontri ufficiali.

La showgirl lo ha ricordato con un messaggio toccante sui social: "Scrivere eri non è sopportabile. Ti racconto a chi non ti ha conosciuto per spiegare la persona unica e incredibile che sei. Posso solo dirti grazie per quello che hai fatto per me, per quello che mi hai insegnato e per il coraggio che mi hai dato".

Un maestro, prima ancora che un campione

Oltre ai titoli, Valente ha lasciato un’impronta profonda come maestro e mentore. Era un tecnico stimato, ma non si interessava solo ai risultati. In un’intervista aveva dichiarato: "Non mi interessa avere campioni, ciò che mi interessa è che si crei il giusto feeling con l’atleta, di qualsiasi livello".

Questo spirito inclusivo, umano e autentico ha trasformato la sua palestra in uno spazio di solidarietà, passione e rispetto, dove lo sport diventava strumento di crescita e condivisione, non solo di competizione.

L’eredità di una leggenda

Con la scomparsa di Angelo Valente, lo sport italiano perde non solo un grande campione, ma un punto di riferimento umano e professionale per intere generazioni di atleti. La sua eredità vive nelle persone che ha formato, nei valori che ha trasmesso e in quella palestra alle porte di Milano dove si continua a respirare la sua passione.