Un viaggio al termine della notte milanese. O meglio di certe notti milanesi esplose con il Covid, che ha fatto chiudere i locali e proseguite con un robusto boost di tutti gli stupefacenti esistenti. Sino a che, inevitabilmente, si è fatto del male. É questo il filo rosa, come una striscia di 2-Cb (nota al vulgo come pink cocaine) che caratterizza la docufiction da ieri disponibile su Netflix: Terrazza sentimento.
«Terrazza Sentimento» era il nome con cui era diventato noto nell'ambiente delle nottate milanesi l'attico di Alberto Genovese, l'imprenditore digitale passato dall'essere un noto viveur all'emblema di abusi sessuali perpetrati attraverso la droga. I tre episodi, ideati e scritti da Alessandro Garramone assieme Davide Bandiera e Annalisa Reggi per la regia di Nicola Prosatore, ricostruiscono la vicenda di Genovese e del sogno diventato un incubo di una Milano meglio di Ibiza che gli girava intorno. Un successo dopo l'altro con le sue start-up su internet Genovese si era creato una vita notturna parallela fatta di feste nella sua magnifica casa con terrazzo vista Duomo. Nottate sempre più scatenate, in cui venivano ritirati i cellulari ai partecipanti, dove essere invitati faceva sentire vip. Dove venivano accuratamente selezionate ragazze molto belle, molto fragili, magari con una certa passione per le droghe.
La ricetta perfetta per l'autodistruzione e la violenza di un uomo che sino ai 38 anni aveva lavorato come uno stacanovista senza usare alcuna sostanza. Dopo, una trasformazione che la serie racconta bene. A partire dall'ottobre 2020 Genovese viene accusato di diverse violenze. Il metodo sembra appunto quello denunciato dalla modella 18enne, che avendo consumato delle sostanze, appena arrivata alla festa, si era avvicinata al padrone di casa e poi da lui era stata portata in una stanza sorvegliata a vista, dove era stata ulteriormente drogata contro la sua volontà, violentata e seviziata per oltre 17 ore. Con il buttafuori all'esterno a tener lontano le sue amiche. In seguito alle indagini, nel settembre 2022, Alberto Genovese viene condannato a otto anni e 4 mesi, poi ridotti a sei anni e 11 mesi. Utilizzando atti giudiziari, testimonianze di polizia e cronisti, unitamente a interviste a chi, all'epoca, partecipava ai festini di Genovese, la docuserie diventa così una discesa in questo «maelstrom» notturno dove la normalità amava mescolarsi all'eccesso sino a esserne strangolati. Gli autori, impossibilitati a diffondere i filmati di quello accadeva nell'attico di Genovese parte degli atti non possono essere resi pubblici per ordine dell'autorità giudiziaria hanno fatto una scelta sperimentale: ricostruire-creare il set della vera Terrazza Sentimento attraverso l'intelligenza artificiale. Ma le cose più interessanti sono le interviste a chi partecipava alle feste e quelle ad alcuni giornalisti che seguirono il caso come Filippo Facci e Giuseppe Guastella.