Verona in lacrime, il grido del silenzio: i nostri Carabinieri caduti, l'abbraccio di un'Italia intera

Scritto il 14/10/2025
da Andrea Pasini

Ieri in provincia di Verona è stata teatro di una tragedia che ha sconvolto l’intero Paese. Durante un intervento di routine, alcuni carabinieri sono stati coinvolti in un drammatico scontro che ha spezzato vite, ferito uomini in servizio e lasciato un segno indelebile nella memoria collettiva. In pochi istanti, l’ordine si è trasformato in caos, la normalità in tragedia. L’Arma ha perso alcuni dei suoi figli migliori, colpiti mentre facevano semplicemente ciò che hanno sempre fatto: servire lo Stato, difendere i cittadini, onorare la divisa. La città si è fermata, le sirene hanno tagliato il silenzio, e un dolore profondo ha attraversato l’Italia intera. Una tragedia che non riguarda solo Verona , ma tutti noi. Perché ogni volta che un carabiniere cade, è una parte del Paese che cade con lui. C’è un silenzio che pesa più di mille parole. Un silenzio che ieri ha avvolto la provincia di Verona come una coltre di piombo, quando la notizia si è diffusa: carabinieri colpiti in servizio, vite spezzate, famiglie distrutte, cuori che non troveranno più pace. Un dolore che non si spiega, che si sente nel profondo del petto, come un pugno che toglie il respiro. In un attimo, l’Arma ha perso i suoi figli migliori. L’Italia ha perso i suoi figli. Uomini che avevano scelto di servire, non di apparire. Uomini che, fino all’ultimo respiro, hanno tenuto fede al giuramento più alto: proteggere, anche a costo della vita. Quella di ieri non è stata solo una tragedia. È stata una ferita all’anima del Paese, un colpo al cuore di chi crede nei valori, nella divisa, nella giustizia. Chi ha compiuto quell’atto vile infame ed indegno deve marcire in galera. Ogni carabiniere caduto rappresenta un pezzo d’Italia che se ne va: un padre, un figlio, un fratello, un amico. Ogni goccia del loro sangue è una preghiera che sale, una promessa che ci obbliga a non dimenticare mai. Oggi, l’Italia intera piange con Verona . Non ci sono distinzioni, non ci sono colori politici né confini regionali: c’è solo un popolo che si stringe, unito, intorno ai suoi eroi. A voi, famiglie colpite dal dolore non esistono parole che possano consolare una perdita così grande. Ma sappiate che non siete soli. Dietro ogni uniforme caduta ci siamo tutti noi, cittadini, madri, padri, figli, che vi abbracciamo idealmente, con rispetto, con amore, con infinita riconoscenza. Il vostro dolore è anche il nostro. Il vostro silenzio è anche il nostro grido. In ognuno di noi vive un frammento del loro coraggio, del loro onore, del loro sorriso che non tornerà più. L’Arma non è solo un simbolo: è una famiglia, è l’Italia stessa. Essere carabiniere non è un mestiere: ma è una missione. È scegliere ogni giorno di affrontare l’imprevisto, il pericolo, la paura. È sapere che dietro ogni intervento c’è la possibilità di non tornare a casa e nonostante tutto, andarci lo stesso. Eroi veri! Per questo, oggi più che mai, onoriamo i nostri carabinieri. Quelli che non ci sono più, gli uomini feriti e quelli che ancora vegliano su di noi. A loro dobbiamo rispetto, gratitudine, e verità. Non possiamo e non dobbiamo abituarci al dolore. Non possiamo permettere che questi nomi diventino solo una data da ricordare. Perché dietro ogni tragedia ci sono vite vere, sogni interrotti, famiglie spezzate e una divisa che continuerà a essere indossata con orgoglio da chi resta. Verona piange, l’Italia intera piange ma non dimentica. L’Italia si inchina, ma resta in piedi difronte a questi eroi in divisa. E noi, con la voce spezzata ma con il cuore pieno di riconoscenza, promettiamo che questi figli dell’Arma non verranno mai dimenticati. Li porteremo nel cuore, nelle scuole, nelle piazze, nelle cerimonie, ma soprattutto nella memoria viva di un popolo che sa dire grazie. Perché morire da carabiniere non significa scomparire significa diventare parte della storia. A voi, eroi silenziosi, il nostro più profondo rispetto. Alle vostre famiglie, il nostro abbraccio più grande. E all’Arma tutta, la nostra vicinanza più sincera. Che il vostro sacrificio diventi luce. Che la vostra memoria diventi forza. E che il vostro coraggio continui a vivere, ogni giorno, in chi veste quella stessa divisa con onore. Perché un carabiniere non muore mai davvero: vive in ogni gesto di giustizia, in ogni atto di coraggio, in ogni cuore che non dimentica. Oggi, più che mai, l’Italia si stringe attorno a voi. E a chi ha compiuto questo atto così vile nessuna scusante: deve pagare. E la magistratura come sempre saprà come punire adeguatamente chi ha compiuto un atto così infame.