A Milano, la città che “lavora, vive, corre”, per citare Lucio Dalla, la mattina non concede tregua: traffico, tangenziali mai vuote, corsie che si stringono senza preavviso. È qui che abbiamo messo alla prova la nuova Hyundai Tucson Full Hybrid Model Year 2026 nella sua configurazione più completa: la 4WD da 239 CV, trazione integrale HTRAC e cambio automatico a 6 rapporti.
Il sistema ibrido si basa sul 1.6 T-GDI benzina abbinato a un motore elettrico più potente rispetto al modello precedente, per una potenza totale di 239 CV. La trazione integrale elettronica modula automaticamente la coppia fra i due assi, privilegiando sicurezza e stabilità: partenze più pulite, meno pattinamenti sul bagnato, comportamento più composto nei curvoni veloci delle tangenziali. Lo 0-100 km/h in 8,0 secondi racconta una parte della storia; l’altra è la fluidità: molte partenze avvengono in elettrico, i passaggi termico-elettrico sono morbidi, le riprese sono piene senza sforzo.
Su strada la Tucson conserva il suo carattere: assetto confortevole, insonorizzazione curata, sterzo leggero in città e più solido alle andature extraurbane. La 4WD non penalizza maneggevolezza o parcheggi, e contribuisce alla stessa sensazione di “auto facile” che ha decretato il successo delle ultime generazioni. Nei nostri percorsi misti tra Milano, Peschiera Borromeo, Lainate e hinterland, i consumi si sono stabilizzati attorno ai 6,3 l/100 km: un dato coerente con il sistema ibrido e con la presenza della trazione integrale.
L’abitacolo compie un passo avanti: due schermi da 12,3 pollici integrati nella stessa palpebra, grafica pulita, infotainment aggiornabile OTA, connettività completa, Digital Key 2.0 per usare smartphone o card come chiave e per condividerla con altri utenti. Il selettore del cambio, spostato dietro il volante, libera spazio utile nella console centrale, ora più ordinata. Rimangono (finalmente) i comandi fisici per il clima, una rarità oggi e un vantaggio concreto nella guida quotidiana. Bello il nuovo volante, con un sapore leggermente rétro che ricorda certe linee anni Sessanta.
Lo spazio resta uno dei punti di forza della Tucson: cinque adulti viaggiano davvero comodi e il bagagliaio della full hybrid resta tra i migliori della categoria, con 616 litri senza penalizzazioni dovute alla batteria.
La dotazione di sicurezza è completa: frenata automatica evoluta, cruise adattivo con stop&go, centraggio di corsia, monitoraggio della stanchezza, riconoscimento limiti, Rear Cross Traffic con frenata, Safe Exit Warning e soprattutto il Blind Spot View Monitor, che proietta nel quadro strumenti la vista delle telecamere laterali quando si inserisce la freccia. Un aiuto concreto nel traffico milanese, tra scooter e bici. La Tucson non punta su un badge premium: punta sulla sostanza. Qualità percepita alta, ergonomia studiata, tecnologia utile (non superflua), consumo sotto controllo e un comportamento generale che ispira fiducia. È un SUV che preferisce convincere guidando, non sfilando. La gamma Hyundai Tucson Model Year 2026 parte da 33.400 euro per la 1.6 T-GDI benzina XTech. La full hybrid 4WD da 239 CV parte da 42.100 euro in allestimento XTech, con Business ed Excellence che arrivano a 44.600 euro.