Gli ordini territoriali aumentano il pressing. "Norma da rivedere, serve un restyling vero"

Scritto il 14/10/2025
da Bruno Marrone

Tra le richieste quella di valorizzare il ruolo fiduciario dei consulenti. Longoni: "Maggiore attenzione a tutti gli iscritti"

La riforma dell'ordinamento professionale continua ad animare il dibattito tra i commercialisti italiani. Nel corso del Cnpr Forum speciale, promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, il tema è stato al centro di un confronto tra rappresentanti di ordini territoriali e associazioni di categoria.

«L'Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Milano esprime forte perplessità sulla proposta di riforma elaborata dal Cndcec ha dichiarato Marcella Caradonna, numero uno dell'Ordine milanese poiché non delimita in modo chiaro l'attività dei commercialisti, non ne offre una definizione precisa e tende a proporre una visione elitaria della professione. Noi riteniamo invece fondamentale valorizzare il ruolo del commercialista che, con un rapporto fiduciario e diretto, affianca persone, imprese e famiglie nella quotidianità. Durante la pandemia da Covid, è stato proprio il commercialista tradizionale a sostenere concretamente il tessuto economico del Paese».

Mario Civetta, past president dell'Odcec di Roma, ha definito questa fase «un passaggio potenzialmente epocale, con una riforma capace di modernizzare e migliorare un ordinamento che ha bisogno di un vero restyling. I commercialisti sono trait d'union tra famiglie, imprese, istituzioni e fisco: per questo dobbiamo saper evolvere, restando al passo con le nuove esigenze della società e dell'economia».

Sulla stessa linea Enrico Terzani, presidente dei commercialisti fiorentini: «Il ruolo dei professionisti deve essere sempre attivo: non dobbiamo limitarci a subire le decisioni del governo, ma proporre soluzioni e alternative. Un esempio è il concordato preventivo biennale, che non ha avuto il successo sperato. Il nostro compito è migliorarlo e renderlo più attrattivo, con strumenti più efficaci contro l'evasione fiscale».

Per Giovanna Florio, presidente dell'Anc di Verona, «le professioni continuano a svolgere un ruolo centrale nel sistema economico. Siamo fortemente impegnati nella gestione delle crisi d'impresa, un ambito che richiede competenze elevate e grande responsabilità».

Durante il dibattito, moderato da Anna Maria Belforte, Eleonora Linda Lecchi (Odcec di Bergamo) ha sottolineato che «innovare la professione, alla luce delle mutate esigenze di imprese e famiglie, è ormai improcrastinabile, purché lo si faccia mettendo al centro una categoria sempre più esposta alle criticità economiche e fiscali del Paese».

A chiudere i lavori Paolo Longoni, consigliere dell'Istituto nazionale esperti contabili, ha evidenziato: «Occorre restituire piena dignità e riconoscibilità alla figura del commercialista, anche sul piano comunicativo. La professione vive una crisi di vocazioni e non è più attrattiva come un tempo, anche per la scarsa attenzione degli organismi direttivi verso la maggioranza degli iscritti».