Sorpassi pericolosi e manovre azzardate: occhio al nuovo "sorpassometro"

Scritto il 06/08/2025
da Federico Garau

Grazie a telecamere e specifici sensori il dispositivo è in grado di individuare le infrazioni e trasmettere il verbale

Oltre ad autovelox e tutor, che rilevano velocità e velocità media di un veicolo, lo spauracchio per gli automobilisti italiani si chiama "sorpassometro", un sistema in grado, come suggerisce il nome che gli è stato attribuito, di individuare sorpassi in tratti stradali nei quali ciò non è consentito.

Per svolgere la sua funzione si avvale essenzialmente di due tipi di dispositivi, ovvero un rilevatore basato su sensori collocati nel manto stradale e videocamere: una volta attivato, il sistema trasmette i dati e il verbale alle autorità preposte. Per quanto basato su tecnologie all'avanguardia, tuttavia, le conseguenti multe sono contestabili. Ma quali sanzioni può determinare il sorpassometro? Essenzialmente, come anticipato, i sorpassi avvenuti in zone in cui questa manovra non è consentita, per cui ad esempio scatta quando una vettura varca una linea continua tracciata sull'asfalto.

La versione più moderna, l'SV3 approvato lo scorso anno, consente addirittura un'analisi in tempo reale dei filmati registrati. Sono tre essenzialmente le fasi di funzionamento: la prima è il rilevamento dell'infrazione tramite i sensori (ad esempio un'invasione di corsia), la seconda l'attivazione delle telecamere ad alta definizione installate in alto così da garantire una ripresa ottimale, la terza l'elaborazione di brevi video della durata di circa 15 secondi nei quali è cristallizzata la violazione. Tutte le informazioni vengono trasmesse al comando della stradale: qui l'operatore addetto controlla il filmato e produce la sanzione: si verifica la cosiddetta "contestazione differita" vale a dire quella che avviene nei casi in cui la notifica avviene in un momento successivo all'accertamento.

La contravvenzione dipende dalla gravità della violazione, ma può in ogni caso essere contestata entro 30 giorni al Giudice di Pace o entro 60 al Prefetto. In genere, a parte la notifica tardiva o gli errori nella compilazione del verbale, la contestazione può avvenire a causa della mancata o poco chiara segnalazione del sistema di rilevamento o per via di mancata omologazione, un po' come già accade anche per gli autovelox.

Per quanto concerne la collocazione, il sorpassometro può essere installato, previa autorizzazione del Prefetto, esclusivamente in zone con elevato tasso di incidenti: in genere ciò avviene ad esempio nelle vicinanze di curve cieche o tratti stradali contraddistinti da scarsa visibilità anche in rettilineo, vale a dire dove la linea continua da sola non è sufficiente a garantire la sicurezza. Il cittadino può comunque in ogni momento, grazie alla pubblicazione dei decreti prefettizi, verificare la legittimità della collocazione del sistema di rilevamento.