Unicredit-Bpm, Bruxelles chiede chiarimenti al governo italiano

Scritto il 15/07/2025
da Redazione web

L'Italia è invitata a presentare le proprie osservazioni entro 20 giorni lavorativi dal ricevimento della lettera

La Commissione europea manifesta le proprie perplessità sull'utilizzo del Golden Power da parte del governo italiano in merito all'ops di Unicredit su banco Bpm. "Il Decreto, nella sua forma attuale - si legge nella lettera di Bruxelles - è contrario alle norme dell'Ue sulla libera circolazione dei capitali, alla competenza esclusiva della Bce in quanto autorità di vigilanza prudenziale... Se questa conclusione preliminare fosse confermata, la Commissione potrebbe adottare una decisione a norma dell'articolo 21 del Regolamento Concentrazioni in cui (i) dichiara che l'Italia ha violato l'articolo 21 del Regolamento Concentrazioni e (ii) le ordina di revocare senza indugio il Decreto". La Commissione, si legge nella parte finale della lettera, "invita l'Italia a presentare le sue osservazioni in merito a quanto precede entro 20 giorni lavorativi dal ricevimento della presente lettera".

Tecnicamente non si tratta di una bocciatura ma di una valutazione preliminare. La Commissione europea l'ha redatta in una lettera di 56 pagine. Secondo Bruxelles l'entrata in vigore del decreto Golden Power andrebbe ad infrangere gli obblighi di comunicazione e sospensione previsti, e sarebbe inoltre "contrario alle norme dell'Unione Europea sulla libera circolazione dei capitali, alla competenza esclusiva della Bce in quanto autorità di vigilanza prudenziale nonché alla legislazione sui servizi finanziari". Proprio per queste ragioni ove non ci fossero sufficienti chiarimenti la Commissione potrebbe confermare la violazione della legge europea sulle concentrazioni e imporre al governo italiano di "revocare senza indugio il Decreto".

Tra i punti contestati dall'Ue c'è la Prescrizione sui Prestiti e Depositi, secondo cui il decreto del governo impone a Unicredit e Bpm di non ridurre gli attuali rapporti tra prestiti e depositi in Italia per un periodo di 5 anni. "La Commissione - recita la lettera - dubita che l'acquisizione di Bpm, una banca italiana, da parte di Unicredit possa creare un reale e sufficientemente grave rischio per la sicurezza pubblica" da giustificare la Prescrizione sui Prestiti e Depositi. La lettera, tra l'altro, si sofferma anche sull'imposizione da parte del decreto nei confronti di Unicredit di cessare tutte le attività in Russia relative a depositi, prestiti e al collocamento di fondi per i prestiti transfrontalieri entro 9 mesi dalla data del decreto. In merito la lettera annota che è solo la Bce ad avere "la competenza esclusiva per quanto riguarda la vigilanza prudenziale delle banche di importanza sistemica nella zona euro".

Venti giorni di tempo: è il tempo che Palazzo Chigi ha a disposizione per rispondere punto su punto alle considerazioni formulate da Bruxelles.