Banco Bpm: "Con Crédit Agricole Italia ci potrebbe essere una fusione alla pari"

Scritto il 07/08/2025
da Gian Maria De Francesco

Castagna a Class Cnbc: "Indispensabili per l’M&A del credito"

Banco Bpm ha un piano stand alone ma - se proprio Crédit Agricole dovesse muoversi - un'ipotesi plausibile è una «fusione alla pari» tra Piazza Meda e la controllata transalpina Crédit Agricole Italia. È quanto ha sottolineato l'ad di Banco Bpm, Giuseppe Castagna (in foto), in un'intervista concessa a Class Cnbc, dopo l'ottima semestrale e il ritiro dell'Ops di Unicredit («È stata sempre a sconto», ha ricordato).

«Stand alone è la nostra tabella di marcia», ha ribadito. «Abbiamo assicurato ai nostri azionisti durante il lungo periodo di passivity rule che avremmo conseguito i risultati del piano. Nel primo semestre abbiamo praticamente già raggiunto quasi gli obiettivi del 2027: quella è la nostra bussola», ha sottolineato Castagna. C'è, tuttavia, un punto fermo. «Una banca come la nostra, con tutto il set di fabbriche prodotto e con i risultati che sta facendo, è indispensabile per chiunque voglia fare ulteriori aggregazioni in Italia», ha detto. Il settore, infatti, è in fermento. «C'è un risiko in corso», ha affermato, precisando che Banco Bpm, insieme ad Anima, ha acquistato «il 9% di Mps». E se da un lato «è evidente che ci può essere un interesse» verso Siena, dall'altro, Crédit Agricole, che «ha aumentato la sua partecipazione da circa il 10% a oltre il 20%», è «un interlocutore ovvio», anche se sono possibili « altre operazioni».

In merito all'interesse del gruppo francese, Castagna ha chiosato: «La dichiarazione ufficiale è stata che volevano salire oltre il 20% anche per motivi contabili e stabilizzare la partecipazione, divenuta ormai molto rilevante nel loro bilancio. Ora siamo liberi, vedremo le loro mosse. Per il momento è troppo presto per ipotizzare qualunque scenario».

Incalzato su un possibile ruolo di preda del Banco, l'ad ha precisato che «non c'è nessuna operazione sul tavolo» e «in questo caso ci sarebbe piuttosto sul piatto una potenziale fusione tra due banche italiane, Banco Bpm e Crédit Agricole Italia». Quindi, ha proseguito, «non un'acquisizione da parte della Francia, ma un'operazione italiana con un azionista di maggioranza relativa non italiano». Su Mps Castagna ha evidenziato che «non c'erano programmi di fusione» quando fu lanciata l'Opa su Anima e «non ce ne sono oggi». In ogni caso, bisognerà «attendere gli esiti (dell'Ops su Mediobanca; ndr) per capire che tipo di potenziale operazione possa esserci».