Un'opera eccezionale firmata dal governo Meloni: finalmente il sì definitivo al Ponte sullo Stretto è arrivato il 6 agosto dopo l'avallo da parte del Cipess (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile). Raggiante, la premier Giorgia Meloni ha dichiarato che si tratta di "un'opera strategica per lo sviluppo di tutta la Nazione, frutto di un lungo processo progettuale e normativo che questo governo ha scelto di riavviare ufficialmente nel 2023, dopo la sospensione decisa dal governo Monti nel 2012, e di questo ringrazio il ministro Salvini per il coraggio e la determinazione".
I numeri di un ponte unico
Cerchiamo di capire, con l'aiuto dei numeri ufficiali, le informazioni più importanti del Ponte sullo Stretto: 3.300 metri che lo faranno essere il ponte sospeso più lungo al mondo. Le due torri posizionate sulle coste di Calabria e Sicilia a sostegno della struttura saranno alte 399 metri ognuna mentre l'altezza del ponte dal livello del mare sarà di 72 metri, misura più che sufficiente per consentire il passaggio delle grandi navi. Saranno invece 4, due coppie, i cavi del diametro di 1,26 metri ciascuno formato da ben 44.323 fili d'acciaio. La larghezza dell'impalcato sarà di 60,4 metri. Nel progetto sono inclusi 40 km di collegamentri stradali e ferroviari.
La capacità stradale
Adesso veniamo anche ai numeri che riguarderanno i viaggiatori quotidiani: saranno ben tre le corsie stradali per senso di marcia (come nelle migliori autostrade), due corsie di servizio, due binari ferroviari. Questo farà sì che la capacità stradale massima sia di 6mila veicoli ogni ora mentre la capacità ferroviaria massima di ben 200 treni al giorno, valutata simulando l'incrocio di treni reali (AV, intercity, regionali, merci) in differenti posizioni lungo il ponte. Grazie a questi numeri, infatti la riduzione del tempo di viaggio sarà di un'ora per i mezzi leggeri, un'ora e mezza per i mezzi pesanti e due ore per i treni: insomma, decisamente un altro mondo e un'altra era rispetto a quanto avviene oggi e da sempre.
Costi e occupazione
I "No Ponte" possono dormire sonni tranquilli e non calcare la mano sui dubbi circa la tenuta dello stesso: ebbene, resiste a venti superiori ai 200 Km/h e a terremoti di magnitudo 7.1 della scala Richter. Parliamo dei costi, pari a 13,532 miliardi di euro interamente coperti con finanziamenti pubblici già disponibili a seguito delle leggi di Bilancio 2024 e 2025. Veniamo adesso alla creazione dei posti di lavoro: si stima che ci saranno diecimila nuovi occupati soltanto nel primo anno di cantiere, 120mila unità lavorative annue attivate, 253 imprese coinvolte, 2,4 miliardi di euro l'incremento della ricchezza (0,17% del Pil) e oltre 23 miliardi l'impatto sul Pil economico italiano. Impatto ambientale? Risparmieremo 140mila tonnellate di CO2.
Le opere collegate
Sempre per rispondere agli scettici della grande opera, non solo si avrà un ritorno economico importantissimo per il Mezzogiorno e tutta Italia ma il Ponte farà da volano per lo sviluppo di nuove strutture. "Si tratta di una infrastruttura strategica per lo sviluppo del Mezzogiorno e dell’intera Nazione, e di preminente interesse nazionale per il completamento delle reti transeuropee di trasporto. "Ha una valenza trasportistica che si può apprezzare in connessione con il parallelo sviluppo delle nuove reti di trasporto nel Mezzogiorno, quali la alta velocità e alta capacità ferroviaria da Salerno a Reggio Calabria, e la velocizzazione e adeguamento tecnologico per le tratte ferroviarie in corso di costruzione o di progettazione, in particolare in Sicilia con la Palermo-Catania, Palermo-Messina, Catania-Siracusa", ha spiegato il Cipess.