Consob cambia le norme. Liste del cda al capolinea

Scritto il 05/11/2025
da Gian Maria De Francesco

I soci in assemblea possono votare i candidati

La Consob (in foto il presidente Paolo Savona) ha approvato le modifiche al Regolamento Emittenti per recepire la legge Capitali sulla governance delle società quotate. La legge punta a modernizzare le regole delle quotate e a riequilibrare il rapporto tra azionisti di controllo e minoranze. Gli interventi riguardano in particolare le liste presentate dai consigli uscenti: il nuovo regolamento stabilisce che, se la lista del cda ottiene la maggioranza, ogni candidato deve essere votato singolarmente dall'assemblea.

In pratica, le liste del cda non sono vietate ma il meccanismo è cambiato: "tutti i soci presenti in assemblea possono partecipare alla votazione individuale" su ciascun candidato, anziché approvare la lista in blocco. Viene poi ridefinito il riparto dei seggi spettanti alle minoranze secondo i criteri dell'articolo 147-ter del Testo unico della Finanza, garantendo spazio proporzionale anche ai soci non controllanti.

Si tratta di una rottura netta. Ad aprile 2025, all'assemblea di Generali il cda uscente non presentò alcuna lista: Mediobanca e Caltagirone corsero ognuno con la propria. Come aveva osservato Maurizio Irrera, ordinario di Diritto commerciale all'Università di Torino, la riforma ha garantito "chiarezza e responsabilizzazione". "Il socio forte non ha più avuto interesse (e modo) a schermarsi dietro il consiglio uscente", ha spiegato sottolineando che la norma ha svolto una vera funzione deterrente rispetto agli abusi del passato. In sostanza, si scoraggiano le liste di comodo del vecchio cda, obbligando i grandi azionisti a candidare apertamente i propri delegati.

Anche la Consob definisce questi cambiamenti "un passo in avanti" verso procedure più trasparenti e rappresentative. In prospettiva le assemblee future dovrebbero riflettere meglio la volontà degli azionisti, premiando le minoranze attiviste che da tempo chiedevano un voto più aperto. Considerato che il cda di Generali scadrà nel 2028, il primo vero banco di prova nel 2026 saranno le assemblee di Banco Bpm e quella di Bper chiamata a tener conto dell'integrazione di PopSondrio.