Giornata euforica ieri a Cologno, nel quartier generale di Mfe, sede del gruppo Mediaset. In mattinata la partita per la conquista di Prosiebensat1, la seconda tv commerciale tedesca di cui Mfe è già il primo socio con il 33%, si è messa molto bene. Da Unterfohring, il sobborgo di Monaco di Baviera dove ha sede Prosieben, è arrivata la nota ufficiale con la quale la società raccomanda agli azionisti di accettare l'offerta pubblica totalitaria di acquisto e scambio lanciata da Mfe. L'executive board e il supervisory board del gruppo media tedesco considerano «adeguata» l'offerta italiana dopo l'ultimo miglioramento e «ne raccomandano l'adesione». L'offerta, aggiunge l'azienda, sottolinea l'investimento a lungo termine di Mfe e il suo impegno verso Prosiebensat. Al punto che il management della società bavarese sembra addirittura indicare la fusione come lo scenario futuro ideale. Infatti la raccomandazione dell'executive board si basa «sulla realizzazione delle sinergie di costo che richiedono una piena integrazione di Prosiebensat in Mfe». Da un punto di vista politico-societario si tratta di un via libera assoluto, particolarmente importante se si pensa che per mesi i board di Prosieben sono stati ostili alle iniziative di Mfe. Se poi si pensa che gli altri offerenti, il gruppo ceco Ppf, ha annunciato di non voler rilanciare sul prezzo offerto, la strada di Mfe sembra in discesa.
Con il rilancio annunciato lunedì 28 luglio, l'offerta di Mfe, che vale per il 100% del capitale, è salita a 1,4 miliardi, pari a 4,47 euro e 1,3 azioni MfeA per ogni titolo Prosieben. Ai prezzi di Borsa di ieri il valore offerto è di 7,99 euro. L'offerta di Ppf, invece, vale solo fino al 30% del capitale ed è tutta cash: 7 euro per azione. In Borsa il titolo Prosieben ha ieri chiuso a 7,94 euro. Per cui, al momento, Mfe ha poco da temere. L'offerta di Ppf non è attraente per tre motivi: il primo è che i cechi hanno già il 16% delle azioni quindi la loro offerta ha una capienza massima del 14%. Il secondo è che è irrazionale: perché accettare 7 euro quando sul mercato se ne prendono subito 7,94? Infine è la stessa Prosieben a consigliare l'adesione a Mfe.
A questo punto, salvo proroghe, il verdetto si saprà dopo il 13 agosto, ultimo giorno per entrambe le offerte. Lo scenario più probabile è quello in cui Mfe raggiunga il 44-45% del capitale, una quota che le consentirà di esercitare il controllo di Prosieben nominando il Consiglio. Mentre Ppf potrà al massimo arrivare al 30% e, eventualmente, trovare un'intesa con Mfe per svolgere il ruolo di socio finanziario.
In ogni caso il Ceo del gruppo Mediaset, Pier Silvio Berlusconi, potrà aggiungere la gamba tedesca a quelle italiana e spagnola del suo progetto industriale: un gruppo multimediale paneuropeo in grado di competere con i big d'oltreatlantico. Se poi questo avverrà con una fusione o meno è troppo presto per dirlo. Dipenderà da molti fattori, compreso il futuro dei 2,1 miliardi di debiti lordi di Prosiebensat. In ogni caso Mfe è pronta a qualunque eventualità, avendo a disposizione linee bancarie per 3,4 miliardi.