Patriot a Kiev, ultimatum a Putin.Trump: "Tregua o dazi al 100%"

Scritto il 15/07/2025
da Valeria Robecco

Usa pronti a fornire anche sistemi per colpire in Russia. "Intesa con la Nato". Sfida a Vladimir: "Mi ha deluso, ha 50 giorni per accettare il cessate il fuoco"

Donald Trump ha dato il suo ultimatum a Vladimir Putin: "Se non avremo un accordo entro 50 giorni imporremo severe tariffe, sono molto insoddisfatto con la Russia", ha affermato il presidente americano in occasione dell'incontro nello Studio Ovale con il segretario generale della Nato Mark Rutte. "Sono deluso da Putin, perché pensavo che avremmo raggiunto un'intesa due mesi fa, ma sembra che non si stia realizzando", ha aggiunto. "Non voglio dire che è un assassino, ma è un tipo duro. Ha imbrogliato Clinton, Bush, Obama, Biden, ma non me", anche se "per tre-quattro volte ho pensato che bella conversazione con lui e poi sono arrivati missili su Kiev e altre città. Allora parlare non significa nulla", ha precisato indispettito il presidente. Di conseguenza, se Mosca non accetterà di porre fine alle ostilità in Ucraina, gli Usa imporranno "dazi secondari al 100%" per chi commercia con loro (mentre al Congresso è in discussione un disegno di legge che prevede sanzioni secondarie sino al 500%).

Il segretario al Commercio Howard Lutnick ha chiarito le parole del tycoon, dicendo che "si tratta di sanzioni economiche, non di vere e proprie sanzioni. Si possono imporre dazi o sanzioni, sono entrambi strumenti a sua disposizione". The Donald, invece, non ha risposto a una domanda su perché abbia concesso allo zar del Cremlino un termine così lungo per arrivare a una tregua, limitandosi a ribadire che "questa non è la mia guerra, è la guerra di Biden, con me non sarebbe mai scoppiata". Quindi, ha annunciato di aver "chiuso un accordo per mandare armi a Kiev": "Produrremo armi di alta qualità e le invieremo alla Nato. Sarà un'operazione coordinata con l'Alleanza. Sono equipaggiamenti militari per un valore di diversi miliardi di dollari che saranno inviati alla Nato, e rapidamente distribuiti sul campo di battaglia". Ma ha pure precisato che gli Usa non pagheranno le armi, ma lo faranno i Paesi europei: "Noi non paghiamo più. Abbiamo un oceano che ci separa".

"È totalmente logico volere che gli europei paghino - ha sottolineato da parte sua Rutte - Questo significa che l'Ucraina potrà mettere le mani su apparecchiature militari, munizioni. È molto importante". Trump ha già confermato ieri l'altro che manderà a Kiev i missili Patriot "di cui hanno disperatamente bisogno": "Fondamentalmente invieremo loro vari equipaggiamenti militari molto sofisticati e ci pagheranno il 100%". Secondo fonti citate dal sito Axios, nel piano per armare l'Ucraina c'è l'invio pure di dotazioni offensive: "Probabilmente - hanno detto - includerà missili a lungo raggio in grado di raggiungere obiettivi in profondità nel territorio russo, inclusa Mosca".

Il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius nel frattempo è a Washington per la sua prima visita dall'insediamento del governo Trump: l'obiettivo è discutere con il suo omologo Pete Hegseth del sostegno all'Ucraina e della cooperazione militare nella Nato. Secondo il New York Times, Berlino si è offerta di acquistare due sistemi Patriot da consegnare all'Ucraina, mentre la Norvegia si è offerta di acquistarne uno. Da Bruxelles, invece, l'alto rappresentante dell'Unione Europea Kaja Kallas arrivando alla ministeriale Ue-vicinato meridionale ha definito "positivo che il presidente Usa mostri un atteggiamento duro con la Russia, ma 50 giorni sono un periodo molto lungo, visto che gli ucraini vengono uccisi ogni giorno". E a Kiev, il presidente Volodymyr Zelensky ha incontrato l'inviato speciale degli Stati Uniti Keith Kellogg, con cui ha discusso della cooperazione in materia di difesa e delle sanzioni contro la Russia durante un colloquio "produttivo". "Abbiamo parlato del percorso verso la pace e di cosa possiamo fare concretamente insieme per avvicinarla - ha precisato - Questo include il rafforzamento della difesa aerea ucraina, la produzione congiunta e l'approvvigionamento di armi di difesa in collaborazione con l'Europa". Per la Russia è "molto importante" che Kellogg continui gli sforzi di mediazione per arrivare a una soluzione del conflitto, ha fatto sapere da parte sua il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov: "E che offra i suoi servizi di mediazione nel contesto di una soluzione russo-ucraina". Quanto al Presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha ribadito di essere "grato" al Presidente degli Stati Uniti per avere autorizzato più forniture di armi a Kiev attraverso la Nato. "Sono riconoscente a Trump per la sua volontà di sostenere la protezione delle vite del nostro popolo", ha dichiarato nel suo discorso serale.