Per la Cinque Stelle Vittoria Baldino Giorgia Meloni "fa schifo". E già basterebbe dare conto dell'insulto per fotografare il clima che si respira nelle opposizioni sul caso Almasri. Ma poi c'è Giuseppe Conte, secondo cui la premier si "dovrebbe vergognare". Mentre Elly Schlein insiste con il mantra: "Meloni venga in Aula". E per Matteo Renzi si tratta di uno "scandalo". Diversa la posizione di Carlo Calenda, convinto che ci saranno "ancora mesi di discussioni inutili" e che le "priorità sono altre". All'attacco la deputata M5s Baldino. La performance va in scena lunedì a 4 di Sera, su Rete 4. "Io sento che la presidente del Consiglio è stata coraggiosa... la presidente del Consiglio, sinceramente scusate ma mi fa schifo. Mi fa schifo una presidente che rivendica con orgoglio di aver condiviso", esonda la pentastellata, richiamata dalla conduttrice a utilizzare un tono più civile, senza indugiare negli insulti. "È il metodo grillino: quando non hanno argomenti, insultano e denigrano", è la risposta dell'account di FdI su Instagram.
Ma nemmeno i leader si risparmiano. "Ti vanti del caso Almasri? Ma dovrebbe farti vergognare. Stiamo parlando di una persona accusata di crimini contro l'umanità, accusata di uno stupro su bambini", è la versione di Conte, che in un video chiede poi se il governo sia "sotto ricatto". Con Schlein che incalza con il solito refrain: "Siccome ha detto che vuole venire in Parlamento, Meloni venga a spiegare al Paese la responsabilità politica che si è assunta". Duro l'intervento di Matteo Renzi, che lancia la stoccata: "Se Giorgia Meloni crede davvero nella separazione delle carriere dovrebbe iniziare a separare le carriere dei politici da quelle dei magistrati. Sulla vicenda Almasri i tre magistrati Mantovano, Nordio e Giusy Bartolozzi stanno trascinando il governo in uno scandalo senza precedenti". Si scatena Alleanza Verdi e Sinistra. Parte Nicola Fratoianni, con un'intervista a La Repubblica. "Le bugie sono state clamorose. Tutti sapevano esattamente quello che facevano, come dimostrano i messaggi su Signal del capo di gabinetto del ministro Nordio. Insomma, mi pare che ora le carte aggiungono che la liberazione non è stata figlia di un cavillo, ma una precisa scelta politica", attacca il leader di Sinistra Italiana. Gli fa eco Angelo Bonelli: "Giusy Bartolozzi è il vero ministro della Giustizia. Nordio è solo una comparsa". Insiste l'ecologista: "Oggi, ancora una volta, Meloni fa la vittima. Quello che è accaduto è che l'Italia era sotto ricatto della Libia". Si distanzia Calenda. "Il governo ha rilasciato Almasri per evitare ritorsioni combinando un gran casino procedurale", premette. Poi tira le somme: "Perderemo ancora mesi in discussioni inutili, abbiamo due guerre alle porte, un pazzo alla Casa Bianca e le industrie che chiudono", dice.