Le opposizioni incalzano il governo sul tema dazi e chiedono un'informativa urgente del presidente del Consiglio Giorgia Meloni. La mossa di Trump, sull'introduzione, dal primo agosto delle barriere doganali al 30% per i Paesi Ue, accende lo scontro politico in Italia. Ieri, in apertura dei lavori della Camera, il deputato del dem Claudio Stefanazzi ha chiesto un'informativa urgente di Meloni, sul tema dei dazi anche alla luce "delle minacce che il presidente Trump ha rinnovato". Alla richiesta si è unito il Movimento 5 stelle, con l'intervento della deputata Enrica Alifano. La segretaria dem Elly Schlein convoca la segreteria nazionale per sparare contro l'esecutivo: "Non parla Giorgia Meloni, nemmeno di fronte alla prepotenza del suo amico Trump. Nemmeno dopo gli allarmi delle parti sociali e datoriali e delle associazioni di categoria, che paventano la chiusura di imprese e la perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro. Salvini se la prende con l'Ue pur di non ammettere che il suo idolo Trump rischia di dare un colpo devastante alla nostra economia". Nel suo lungo intervento la leader dem fornisce poche soluzioni e tanti attacchi politici: "Nessuno al governo si occupa più delle persone e delle loro vite. Ora però Meloni scenda per un giorno dal volo con cui viaggia per il mondo a stringere mani fingendo che in Italia vada tutto bene, esca dalla modalità aereo e si prenda le sue responsabilità davanti al Parlamento e quindi al Paese, per spiegare cosa intende fare per evitare che il primo agosto i dazi si abbattano al 30% sul sistema produttivo e sui lavoratori con conseguenze drammatiche e per sostenere il negoziato Ue affinché si sventi una guerra commerciale dolorosa per tutti".
Al termine della segreteria, Schlein stoppa la candidatura di Eugenio Giani in Toscana. Il tutto dopo un incontro durato quattro ore. Ora la palla passa al tavolo del "campo largo". Il governatore, che ha detto di affidarsi alla segreteria di partito, smentisce però qualunque voce di "passo indietro". Schlein, sulla Toscana, sta cercando di assecondare la linea del M5S. E questo fa storcere il naso alla corrente dei riformisti dem.
Sui dazi tutto il Pd mette nel mirino la premier: "Deve venire ora in Parlamento a dirci come intende difendere gli interessi del nostro Paese" tuona il capogruppo del Pd al Senato Francesco Boccia ai Tg. Dura anche la posizione del M5s: "Meloni sta facendo prendere a schiaffi l'Italia e le nostre imprese: sui dazi non ne fa una giusta, ha solo obbedito a tutti gli ordini di Trump sul gas, sulle armi, sull'esenzione dalle tasse ai colossi del web. E ora che arrivano queste folli tariffe al 30% non vuole rispondere alle ritorsioni di Trump. Ha dimostrato tutta la sua incapacità. Ora basta: l'Italia e l'Europa alzino la testa", è il commento di Chiara Appendino.