Dai "rossi" ad Avs: alle urne avanzano le liste estremiste. Vannacci non sfonda

Scritto il 14/10/2025
da Stefano Zurlo

Scontata vittoria del campo largo: crollo dei 5S e flop del generale. Bene la Bundu

La Toscana si tinge di rosso. Eugenio Giani sfonda il muro del 50 per cento e vince in carrozza, consegnando ai progressisti la prima vittoria nella giostra delle Regionali. Alessandro Tomasi, il candidato del centrodestra non va oltre il 41 per cento e in pratica fotocopia il risultato ottenuto cinque anni fa dalla leghista Susanna Ceccardi. Un'altra epoca: allora fra i moderati dominava la Lega che aveva raggiunto il 21 per cento e portato a casa otto consiglieri. Oggi il partito di Matteo Salvini e Roberto Vannacci (nella foto), il generale che in Toscana ha la sua roccaforte, non va oltre un modesto 4,5 per cento. Il traino Vannacci non c'è stato e la Lega viene superata non solo da FdI, che veleggia intorno a un inarrivabile 27 per cento, ma pure da Forza Italia. Il partito di Antonio Tajani resta sul dato delle Europee, poco sopra il 6 per cento, discreto, anche se le previsioni accreditavano qualcosa in più, vicino al 7 per cento.

La sostanza è che il Campo Largo non ha rivali, o meglio, vincono tutte le sinistre, ma vanno male le truppe di Conte: i 5 Stelle declinano ad uno striminzito 4,3 per cento, lontano dai fasti di un tempo. Il Pd è intorno al 35 per cento, un buon risultato, ma colpiscono anche le affermazioni di Casa riformista, il contenitore con i renziani, i socialisti, i repubblicani e + Europa che supera l'8,5 percento, e la performance di Avs che si avvicina al 7 per cento. Non basta, perché Antonella Bundu, la candidata della sinistra radicale, passa il muro del 5 per cento e dovrebbe entrare in consiglio regionale, togliendo forse il secondo rappresentante alla Lega, che porterebbe in consiglio un solo uomo.

Giani, che viene dalla tradizione socialista, non era certo il prescelto da Elly Schlein che avrebbe schierato volentieri altri nomi. Ma i numeri e i sondaggi hanno reso inattaccabile il governatore uscente che alla fine è stato riproposto. E l'esperimento è andato bene per tutti, anche per la segretaria che certo non avrebbe potuto permettersi un'altra débâcle, dopo le sconfitte nelle Marche e in Calabria. Un insuccesso, peraltro mai all'orizzonte, avrebbe portato un terremoto al Nazareno che ora può offrire un'altra narrazione: alle Europee, l'anno scorso, il Pd si era attestato al 31,9 per cento; ora risale e si conferma di gran lunga il primo partito della Regione, con Fdi che insegue sotto il 27 per cento, otto punti e passa indietro. Nel Campo Largo vanno male i 5 Stelle che si dimezzano rispetto all'8,2 per cento dell'anno scorso, perde qualcosa Avs, che aveva superato la soglia del 7. Da registrare poi l'exploit di Casa Riformista, in versione lista civica. "Quindi - scrive Matteo Renzi su X - Casa Riformista in Toscana è la terza lista in assoluto dopo Pd e dopo Fratelli d'Italia. Siamo davanti a tutti gli altri. Spero che finalmente sia chiara la differenza fra chi prende voti e chi parla di sondaggi".

Sull'altro lato, Forza Italia, che tiene le posizioni delle Europee, vince il duello con la Lega che arretra di quasi due punti. "Possiamo dire - spiega Livio Gigliuto, presidente dell'Istituto Piepoli - che l'effetto Vannacci non c'è stato o forse è stato controproducente. Per il resto Tomasi non è stato capace di calamitare elettori dal campo avverso e Giani ha sostanzialmente tenuto il suo elettorato".

Per Gigliuto è invece interessante un altro elemento dei flussi elettorali: Bundu con la lista Toscana Rossa, che metteva insieme Potere al popolo e Rifondazione comunista, ha ottenuto un ottimo 8 per cento nella fascia fra i 18 e i 34 anni. "Sono i giovani dei cortei, delle piazze per Gaza e della Flotilla che hanno votato la candidata più a sinistra, cannibalizzando una piccola parte del bacino di Giani".