Oltre 54mila nuovi insegnanti entreranno in ruolo nel sistema scolastico italiano a partire dal prossimo anno scolastico 2025/2026. Lo ha annunciato il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, dopo aver firmato il decreto che autorizza l’immissione in ruolo di 48.504 docenti nelle scuole statali di ogni ordine e grado, di cui 13.860 su posti di sostegno.
Le altre assunzioni
Un secondo decreto, in fase di definizione, disciplinerà invece l’assunzione di 6.022 docenti di religione cattolica, a seguito del concorso bandito nel 2024. Si tratta della prima procedura del genere dopo oltre vent’anni, dato che l’ultima risale al 2004.
“Per settembre assumeremo oltre 54 mila docenti tra posti comuni, di sostegno e di religione. Un numero record", ha dichiarato Valditara. "Contiamo così di dare maggiori garanzie di continuità didattica agli studenti e di stabilità agli insegnanti.”
Focus sul sostegno e sulla continuità
Particolare attenzione è stata riservata al sostegno scolastico, elemento centrale per garantire il diritto allo studio agli studenti con disabilità o fragilità. Secondo il ministro, la continuità didattica è fondamentale per questi ragazzi e per le loro famiglie. Per questo, nel caso in cui restassero posti di sostegno vacanti, si attingerà direttamente dalla prima fascia delle graduatorie provinciali per le supplenze, riservata ai docenti specializzati.
Inoltre, per non disperdere risorse disponibili, chi non dovesse trovare un posto nella propria provincia potrà concorrere anche nelle altre province della stessa regione o in regioni diverse, a seconda delle proprie preferenze.
Le assunzioni: da dove arriveranno i docenti
L’effettiva distribuzione dei posti tra le varie classi di concorso sarà ora stabilita dai singoli Uffici Scolastici Regionali (USR), sulla base dei posti disponibili e del numero di candidati. Una volta completata questa fase, le assunzioni seguiranno un ordine ben preciso: si comincerà con le graduatorie ad esaurimento provinciali, poi con i vincitori dei concorsi regionali ancora attivi (2016, 2018, 2020), e infine con i candidati dei nuovi concorsi banditi nel 2023 e 2024, legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Proprio questi ultimi — noti come concorsi “PNRR1” e “PNRR2” — saranno decisivi per centrare gli obiettivi fissati dall’Unione Europea sul potenziamento del sistema educativo e l’assunzione di personale qualificato.
Una svolta per la scuola italiana
L’annuncio segna un passo importante per affrontare la cronica carenza di personale nella scuola pubblica italiana e per dare maggiore stabilità al corpo docente, spesso costretto al precariato. Se mantenuti, i numeri promessi dal Ministero rappresenterebbero uno dei più ampi piani di assunzione degli ultimi anni, con un impatto diretto sulla qualità della didattica e sulla vita scolastica di migliaia di studenti.