Dov'eravate?

Scritto il 15/07/2025
da Luigi Mascheroni

Diffidiamo sempre delle improvvise ondate di entusiasmo patriottico verso sport come il tennis i cui atleti sulle maglie non portano la bandiera italiana ma il logo dei grandi sponsor. È il motivo per cui abbiamo seguito con una certa noia la polemica più stupida del giorno, cioè quella relativa al fatto che ad applaudire la vittoria di Sinner a «Winbledon», come direbbe Alessia Morani, non c'erano rappresentanti delle istituzioni.

Insomma, la tifoseria antigovernativa si è scatenata chiedendo perché la premier o il ministro dello Sport non fossero presenti alla finale quando sull'altro fronte c'era il re di Spagna. Sorvoliamo sul fatto che grazie a Dio non abbiamo un re, e semmai l'omologo sarebbe il presidente Mattarella, il quale peraltro a suo tempo invitò al Quirinale Sinner, che declinò. Restiamo alla Meloni e al ministro.

Possibili contestazioni se fossero andati a Wimbledon: «Perché non sono stati in famiglia?». «Chi ha pagato per la figlia?». «Con tutti i problemi del Paese usano un volo di Stato per andare a una partita di tennis!». «Figurati se non salivano sul carro del vincitore» (tutti salgono sul carro del vincitore...). Se invece Sinner avesse perso, era già pronto un bel «Meloni porta sfiga». E Bonelli&Fratoianni l'avrebbero chiamata a riferire in Parlamento. L'indignazione è sempre più facile della coerenza. Insomma, non vediamo soluzioni. Come fai, perdi. E poi, visto che Sinner ha la residenza - fiscale - a Monte Carlo, non era sufficiente la presenza in tribuna del Principe di Monaco?