Le Mont Dore è di Yates, ma la maglia gialla è di Healy

Scritto il 15/07/2025
da Pier Augusto Stagi

Vince il corridore trionfatore nel Giro. Domani tappa per attaccanti, poi i Pirenei

Alla fine i francesi nel giorno della Bastiglia hanno ben poco da festeggiare. Abbiamo da festeggiare più noi italiani che con Simon Yates (nella foto) vediamo anche un po' d'Italia e di Giro d'Italia, visto che il britannico al suo terzo successo di tappa sulle strade del Tour è quello che a maggio ha saputo far saltare il banco sulle strade della corsa rosa. Sul Mont Dore trionfa il vincitore del Giro e la maglia gialla finisce per 29 sulle spalle dell'irlandese Ben Healy, che fa sventolare il tricolore dopo 38 anni da quel magico 1987 targato Stephan Roche, capace di vincere Giro, Tour e mondiale nello stesso anno.

"Se me l'avessero detto alla vigilia di questo Tour che sarei riuscito a vestire la maglia gialla non ci avrei creduto spiega il folletto irlandese già vincitore della tappa di Vire Normandie -. Sono felice, ma il mio Tour non finisce certo qui", dice convinto con quel suo faccino da ragazzino ribelle.

I francesi si devono accontentare della maglia a pois, quella degli scalatori, che finisce ad un figlio e nipote d'arte Lenny Martinez: a 21 anni indossa il simbolo dei grimpeur che suo nonno Mariano conquistò quasi mezzo secolo fa.

Il Tour va su e giù tra i vulcani del Massiccio Centrale. Vingegaard che ha mandato all'attacco Simon Yates alla ricerca di una vittoria di tappa che fa in ogni caso morale in casa Visma Lease e Bike, mette a dura prova la pazienza e la forza di Tadej Pogacar, che ieri ha dovuto registrare anche una giornata molto dura per il fedelissimo Sivakov in difficoltà fin dai primi chilometri e giunto al traguardo con un ritardo da clessidra di oltre mezz'ora. Dopo il ritiro di Almeida, lo stato di salute del russo naturalizzato francese preoccupa lo staff di Pogacar. Ed è lo sloveno, comunque, che nel finale prova un allungo sulla rampa finale del traguardo, al quale sa rispondere solo Vingegaard, che con apparente facilità controlla con il sorriso sulle labbra, mentre sul volto di Tadej appare una smorfia, non di stanchezza, ma di preoccupazione.

Oggi il Tour riposa a Tolosa, domani tappa per attaccanti, poi i Pirenei.