Il ritorno al lavoro dopo le ferie è sempre uno shock che colpisce chiunque in maniera più o meno intensa. La ripresa della normale routine spesso risulta difficoltosa poiché gravata da ansia, agitazione, stress eccessivo e depressione.
Questa sintomatologia rientra nella cosiddetta sindrome da rientro dalle vacanze che, come vedremo, può diventare estremamente invalidante.
Scopriamo insieme allo psicologo clinico Giancarlo Caselli quali sono le cause di tale disturbo, quali categorie interessa maggiormente e in che modo è possibile affrontarlo.
Le cause dell'ansia post vacanze
Negli ultimi anni sono in aumento le diagnosi di ansia e/o depressione e le somatizzazioni che a tali stati si associano. Vari sono i motivi secondo Caselli. Da un lato abbiamo cause sociali derivanti da richieste di performance sempre più importanti. Dall'altro lato si registra a livello psicologico una minore capacità di affrontare le sfide.
Dunque possiamo affermare la sindrome da rientro dalle vacanze può essere provocata da:
- Adattamento alla nuova routine
- Pressione del carico di lavoro
- Paura di non riuscire a gestire tutto.
Chi colpisce l'ansia post vacanze
L'ansia da rientro può interessare tutte le categorie di lavoratori, ma solitamente è più intensa in chi si trova a vivere già altre difficoltà di tipo lavorativo o relazionale e in chi ha ancora poca esperienza nel ruolo che ricopre (neoassunti, individui a cui è stata cambiata di recente la mansione).
Caselli sottolinea che sono proprio i giovani adulti la coorte di popolazione più soggetta alla sintomatologia ansiosa e ciò a causa della mancanza dei necessari strumenti interni per gestire al meglio le responsabilità.
Ovviamente, poiché la capacità di affrontare le sfide senza cadere nel panico è una caratteristica individuale, non si può escludere che anche persone con una notevole anzianità in ambito lavorativo si trovino in difficoltà nel periodo post ferie.
I sintomi dell'ansia post vacanze
L'ansia da rientro al lavoro si manifesta con una serie di disturbi sia fisici che emotivi.
Sintomi fisici: mal di testa persistente, stanchezza, tensioni muscolari, problematiche del sonno, cambiamenti dell'appetito, affaticamento
Sintomi emotivi: irritabilità, difficoltà di concentrazione, mancanza di motivazione, umore depresso, tendenza a evitare le responsabilità, sensazione di sopraffazione e di perdita.
Cosa fare per superare l'ansia post vacanze
Provare ansia quando si ritorna al lavoro dopo le ferie è assolutamente normale. Tuttavia ci sono delle strategie che ci aiutano a gestire questa situazione. Bisogna solo trovare quelle più efficaci e adatte per le proprie esigenze:
- Praticare mindfulness, yoga o altre tecniche di rilassamento
- Adottare uno stile di vita sano (alimentazione equilibrata, esercizio fisico costante, sonno regolare)
- Mantenere un equilibrio tra vita privata e vita professionale
- Fissare obiettivi a breve termine
- Creare un ambiente di lavoro confortevole.
Come comportarsi se a soffrire è una persona vicina
Sebbene si tratti di un tema delicato, soprattutto dal punto di vista della privacy, esistono diversi modi per supportare un collega che manifesta l'ansia post vacanze. In primo luogo lo si può aiutare a riconoscere i sintomi e ad accettarli come normali se sono presenti nei primi giorni successivi al rientro.
Tuttavia, qualora ci si accorge che la sintomatologia non passa o peggiora nel tempo, non bisogna minimizzare il fenomeno, ma suggerire a chi non sta bene di rivolgersi ad uno specialista.
Quando è il momento di preoccuparsi
Caselli non ha dubbi. Il corpo e la mente sono programmati per adattarsi all'ambiente circostante e ciò solitamente avviene in maniera piuttosto rapida, specialmente quando ci si trova a vivere in una realtà più rilassata, come ad esempio in vacanza. Per questo motivo l'ansia post vacanze è un fatto assolutamente fisiologico.
Attenzione, però, alla durata. Se la sintomatologia è grave e supera i sette-dieci giorni, può nascondere un disturbo più importante, quello dell'ansia generalizzata. In tal caso il rientro al lavoro non è il motivo del malessere, ma è l'elemento che rende visibile, attraverso un sintomo, un qualcosa di più profondo.
In questi casi, sottolinea Caselli, è fondamentale consultare un professionista per comprendere le radici del proprio disagio e per imparare a gestirlo e a superarlo.
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