Dopo l'accoltellamento in piazza Gae Aulenti da parte di Vincenzo Lanni, 59enne bergamasco con problemi psichiatrici, di Anna Laura Valsecchi, la manager di Finlombarda alle 9 del mattino di lunedì, il Comitato per l'ordine e la sicurezza ha annunciato il rafforzamento della presenza delle forze dell'ordine della zona. Il luogo dell'agguato, infatti, come ha confessato lo stesso Lanni, è stato scelto in quanto simbolo del potere economico.
Nell'area della centralissima Porta Nuova che ruota appunto attorno a piazzale Gae Aulenti, verranno poisizonati presidi mobili di Polizia di e Carabinieri. Obiettivo: mantenere nella piazza, una delle più frequentate della città, una presenza costante di agenti, a cui ci si potrà rivolgere anche per sporgere denunce e fare segnalazioni in tempo reale. Gli agenti a piedi e sulle camionette dunque pattuglieranno in modo costante la zona, giorno e sera. Un intervento richiesto a gran voce dai politici locali e non solo, che dovrebbe quindi sventare eventuali agguati, violenze, scippi e rapine intensificando la siurezza reale e percepita dai milanesi, avendo al contempo un effetto di deterrenza.
Soddisfatto per il tempestivo intervento della Prefettura l'ex vicesindaco Riccardo de Corato che però sostiene come «servirebbero le telecamere di videosorveglianza di nuova generazione con l'intelligenza artificiale, che attraverso una tecnologia innovativa permetterebbero di prevenire azioni sospette, tentativi di furto e aggressioni, eventuali stupri e violenze, garantendo così una maggiore sicurezza e intervento immediato delle Forze dell'ordine».
Intanto in occasione della Giornata per l'eliminazione della violenza sulle donne del 25 novembre, il Comune ieri ha presentato la Rete dei centri antiviolenza e presetato la campagna di informazione in collaborazione con Atm. La Rete coordinata dal Comune, si articola in otto Centri antiviolenza, nove Case rifugio e uno sportello territoriale (alla Casa dei diritti di via De Amicis 10, 02/884.41.641) dove è possibile trovare ascolto, supporto psicologico, orientamento legale, affiancamento nel percorso di liberazione dalla violenza.
Nei primi dieci mesi del 2025 sono state 2.368 le donne che si sono rivolte per la prima volta ai centri, mentre totale, la Rete ha supportato 3.541 donne. Un numero in crescita rispetto al 2024, quando, coplessivamente, sono state accolte 3.118 donne. La maggior parte delle donne seguite nel 2024 è italiana (60%) e solo nel 50% dei casi economicamente autonoma. Quasi sempre la violenza subita è di tipo psicologico (86%) o fisico (57%), anche se non mancano i casi di violenza di tipo economico (20%), sessuale (30%) e stalking (13%) e molto spesso si sovrappongono e coesistono diversi tipi di soprusi. Tante delle donne supportate hanno figli - spesso minori - che quindi, quasi sempre, hanno assistito alla violenza nei confronti della madre. Nell'82% dei casi le donne subiscono abusi da parte di un familiare (il 70% sono mariti, conviventi, fidanzati o ex).
