Allen, le 36 ore di buio nel bosco di Ventimiglia: "Ha mangiato e bevuto". Qualcuno lo ha aiutato?

Scritto il 15/07/2025
da Roberta Damiata

Allen, il bimbo di cinque anni scomparso per 36 ore in un bosco a Ventimiglia, è stato ritrovato in buone condizioni e dimesso dall’ospedale. Ma restano aperti molti interrogativi: secondo i medici, è improbabile che sia sopravvissuto senza cibo né acqua

Sta bene ed è tornato a casa il piccolo Allen, il bambino di cinque anni scomparso per un giorno e mezzo nella frazione di Latte, a Ventimiglia. Ritrovato domenica mattina tra i rovi, in un avvallamento del bosco, era impaurito ma in buone condizioni. Dopo il ricovero all’ospedale di Imperia per accertamenti, è stato dimesso lunedì 14 luglio. Eppure, il suo caso continua a sollevare interrogativi.

Il mistero delle 36 ore

Allen era scomparso venerdì pomeriggio, dopo essersi allontanato dal campeggio dove si trovava con i genitori. Da quel momento, nessuno lo ha più visto, eccezion fatta per Pierluigi Dellano, l’uomo oggi indagato per omissione di soccorso. Il bambino è stato infine localizzato dai soccorritori in una zona impervia, dopo oltre 36 ore. Eppure, secondo i medici che lo hanno visitato, le sue condizioni non sarebbero compatibili con una permanenza così lunga all’aperto senza cibo né acqua.

"È difficile pensare che non si sia alimentato e idratato in alcun modo - ha dichiarato al Corriere della Sera il dottor Diego Minghetti, primario di Pediatria - Visti gli esami del sangue perfetti, questa è la mia interpretazione."

Qualcuno lo ha aiutato?

La domanda sorge spontanea: è stato davvero solo per tutto il tempo? Oppure qualcuno lo ha aiutato, senza farsi notare? Al momento, la Procura di Imperia esclude sia il rapimento che l’intervento di terzi. "Sarebbe fantascienza pensare a un sequestro", ha dichiarato il procuratore Alberto Lari. Anche l’ipotesi di un aiuto da parte di qualcuno viene considerata poco credibile. I vestiti del bambino erano sporchi, sì, ma in modo coerente con l’ipotesi che abbia davvero passato tutto quel tempo all’aperto.

Il ruolo dell’autismo

A fornire una possibile chiave di lettura è lo psicologo Roberto Ravera, esperto in disturbi dello spettro autistico, che ha supportato le ricerche. Allen, ha spiegato, è affetto da una forma lieve di autismo, condizione che potrebbe aver influenzato il suo comportamento nei momenti successivi alla scomparsa.

"Credo che la sua patologia lo abbia salvato — ha dichiarato Ravera —. Probabilmente si è rifugiato in silenzio, lontano dai rumori e dalla confusione. Una sorta di “congelamento emotivo” può averlo protetto, attivando un meccanismo di sopravvivenza."

I dubbi restano

Nonostante il lieto fine, il caso Allen lascia ancora molte zone d’ombra. Chi lo ha visto per ultimo? È davvero rimasto nascosto per tutto quel tempo, senza mai allontanarsi dalla zona delle ricerche? E, soprattutto, come ha fatto a sopravvivere in quelle condizioni, apparentemente senza aiuti?

Le indagini proseguono, mentre Allen è tornato a casa, circondato dall’affetto della sua famiglia. Ma le sue 36 ore nel bosco di Ventimiglia restano, per ora, un enigma difficile da decifrare.